La parte dell’isola che si affaccia sulla costa nord-ovest e che comprende le province di Palermo, Trapani e Agrigento è una vera miniera di tesori: dal paesaggio al cibo tutto vi lascerà piacevolmente ammaliati.
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Area archeologica tra le più belle d’Italia, nonché la più grande del mondo, la Valle dei Templi è sita ad Agrigento, in Sicilia, ed è davvero un luogo magico.
Caratterizzata da un ottimo stato di conservazione, e da importanti templi dorici del periodo ellenico, è visitata ogni anno da visitatori provenienti da tutto il mondo.
Vicino ad Agrigento, non molto distante dalla Valle dei Templi, esiste un angolo magico fra il cielo e il mare: la Scala dei Turchi.
La Scala dei Turchi è molto particolare grazie a questa falesia di un caratteristico colore bianco puro, dove puoi camminare sopra, sederti, prendere il sole o semplicemente guardare il bel panorama.
Uno degli scorci più belli, incantevoli e fotografati in Sicilia, a Castellammare del Golfo. La Tonnara di Scopello si affaccia sul mare della Riserva dello Zingaro, con i suoi faraglioni che sbucano dal mare limpido in cui ci si può tuffare. La prima costruzione risale al XIII Secolo, poi passò di mano in mano finendo ai Florio.
A 35 km dalle case vacanza.
Questa è la principale falesia del comprensorio di San Vito Lo Capo. Un numero impressionante di vie attrezzate nel giro di pochi anni da alcuni visitatori stranieri innamorati del luogo. La vista sul mare ed il clima mite ne fanno una meta ideale per l’arrampicata invernale.
A San Vito lo Capo, in Sicilia, non ci sono solo belle spiagge. C’è anche la cappella di Santa Crescenzia, sita sulla strada provinciale a circa tre chilometri dal paese, costruita dagli arabi nel XIII secolo, con la cupola rotonda e le aperture ad arco acuto. Meta di pellegrini, gli abitanti di San Vito lo Capo attribuiscono tutt’ora a questo luogo poteri magici. Si dice che chiunque voglia far cessare un problema, o scacciare le paure (scanti), debba gettare una pietra all’interno del tempietto per ricevere la grazia richiesta.
STORIA DI SAN VITO
Tra storia e legenda si racconta che il giovane Vito (di nobile famiglia proveniente dalla Lucania), per eludere la persecuzione ordinata dall’imperatore Diocleziano 303-304, insieme con il suo tutore Modesto e la nutrice Crescenzia, scapparono via mare da Mazara, sbarcando sulla costa del feudo della Punta detto Capo Egitarso, in territorio Ericino, oggi ricadente all’interno del comune di San Vito Lo Capo. Qui cominciò a predicare ed evangelizzare tra la gente del luogo, in una frazione poco distante dal capo, verso il borgo di Conturrana (secondo alcune fonti l’attuale San Vito Lo Capo).
Vito guarì i malati in nome di Dio, in particolare le persone ferite da morsi di cani o colpite da spaventi improvvisi. Nonostante i numerosi miracoli, l’accoglienza del popolo non fu benevola, furono scacciati e minacciati. La leggenda narra che l’ostilità del popolo verso la parola di Dio venne punita con una spaventosa frana che colpì il villaggio e i suoi abitanti. Dio, riconoscente verso il giovane Vito e la sua balia Crescenzia, per salvarli dalla frana ordinò loro di correre verso il mare senza mai voltarsi a guardare indietro. Man mano che Vito e Crescenzia correvano, il mare si spostava in avanti, purtroppo però Santa Crescenzia nonostante le raccomandazioni di Dio trasgredì all’ordine e si voltò a guardare il paese che crollava trasformandosi in roccia nello stesso punto dove oggi sorge la sua cappella.
San Vito proseguì il suo viaggio attraversandola Sicilia e la Basilicata, la sua vita si concluse con il martirio del 299 d.C..